Samuel Perkins

Nome: Samuel
Cognome: Perkins
Soprannome: Sam
Gruppo città scelto: Chicago
Età: 35
Data/Luogo di nascita: 9 Dicembre, Aurora (Illinois)
Sesso: M
Stato civile: Vedovo
Professione: ex Storico dell'Arte
Orientamento sessuale: Eterosessuale

Bonus:
- Conoscenza (Storia dell'Arte)
- Survivalismo (Urbano)
Malus:
- Fissazione (Stati allucinatori)
- Handicap (mignolo ed anulare della mano SX mancanti)

Equipaggiamento: Sacca di medie dimensioni; Coperta; Canna da pesca telescopica; Sacchetto con fili di nylon e qualche amo.
Abbigliamento: T-shirt grigia; Jeans; Cintura sintetica; Scarponi; Felpa nera; Guanto SX in pelle.
Armi: Coltello
Viveri: x1 Cibo in scatola; x1 Borraccia 1 lt.
Mezzo di trasporto: -
Nome prestavolto: Michael Baral

Schivo e poco loquace, nonostante sia rimasto incline ai rapporti umani e fiducioso nel domani, è dotato di una creatività che lo rende versatile nel quotidiano. I suoi frequenti stati allucinatori lo fanno interagire con le proiezioni dei cari defunti, rendendo intermittente il confine con la realtà.

Sam è un uomo di 1,81 m di altezza e 79 kg di peso. Di corporatura media, asciutta. Occhi marroni e capelli castani lievemente ondulati. La sua mano sinistra è priva del mignolo e dell'anulare.

Originario di Aurora Illinois, Samuel Perkins è sempre vissuto a Chicago fin dai tempi del college, città in cui si è realizzato professionalmente sia come docente di arte e disegno che come collaboratore di una casa d'aste.
Dopo due anni di fidanzamento con Devon O'Leary, un'agente immobiliare, si è sposato e dalla loro unione è venuto alla luce il piccolo Gary, che ha portato la felicità della coppia al suo culmine.

I primi mesi successivi all'apocalisse gli hanno portato via la sua famiglia, sgretolando tutto ciò che aveva costruito e parte dell'uomo che era prima che arrivasse la fine del mondo. La perdita, i pericoli quotidiani e la solitudine - scaturita dal timore di non sapere cosa aspettarsi dagli altri superstiti - sono finiti per minare la sua lucidità mentale, inducendo in lui dei frequenti stati allucinatori condizionati quasi sempre dalla presenza di Devon e Gary: proiezioni vivide, in grado di eliminare temporaneamente il confine con la realtà, che gli hanno fatto rischiare di ritrovarsi in situazioni di estremo pericolo senza accorgersene.

Fu proprio durante una di queste fasi di alterazione mentale che si verificò una delle più concrete minacce di morte del suo periodo di sopravvivenza: si ritrovò in corpo a corpo con un vagante, che riuscì a mordere le estremità del mignolo e dell'anulare della sua mano sinistra; scampato per miracolo alla morte, fu costretto a recidere con un coltello ciò che rimaneva delle due dita per evitare di contrarre l'infezione letale.
A tenerlo in vita fu una fortunosa convalescenza condizionata da un incontro inaspettato: grazie ad esso ritrovò la fiducia negli uomini e nel buono di loro rimasto, usandola come un valido motivo per continuare ad andare avanti.

Fino ad oggi ha continuato a sopravvivere da solo - ma senza più eludere il contatto umano e la possibilità di offrire e ricevere aiuto - imparando a sfruttare i materiali reperibili in strada per soddisfare i fabbisogni e le esigenze del momento.