Road to PETERSBURG: Wall of Death

Free Men and Dylan

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    Road to Petersburg: The WALL OF DEATH


    ROLE BY:

    Z3r0mbie - PNGs, Dylan



    TIME: 11:00 am - WEATHER: Cloudy - HEAT: 20°




    Poche ore dopo l'incontro fra Dylan, David e Harris, gli Uomini Liberi si sono attrezzati e organizzati per partire alla volta di Petersubrg. Il mattino all'alba, hanno lasciato silenziosamente la città, con il saluto di Harris e di pochi altri già svegli.

    Due i punti focali:

    Il primo è il controllo di tutti i checkpoint realizzati dalla gente di Petersburg. Harris si fida quasi ciecamente di David e glieli ha segnalati tutti (quelli presenti sul percorso, ma non quelli di sicurezza sparsi qua e là) su di una mappa che ricalca il loro percorso di andata. Il loro compito è controllare se la sicurezza è valida grazie alla loro esperienza militare, e magari supportarla con accortezze del caso.

    Il secondo, è scortare Dylan con loro. Il ragazzo non ha avuto molto tempo per potersi riposare o pensare se la sua permanenza è più sicura lì, in attesa di ripartire con Harris o meno. Per la verità, non ci ha messo molto a rispondere di SI alla proposta di Jacob. La sua sicurezza, la sente meno importante di tutto il resto e lo si sa. Inoltre, la responsabilità che sente, nei confronti di tutti, lo rende "l'omino" che Harris ha sempre detto lui sia. A malincuore, Dylan sceglie di convincere Lea a restare a Malone, al sicuro, con Natalie.

    Il gruppo si muove rapidamente, abituato a marciare com'è. E lo fa silenziosamente, come meticolosamente. Gli ultimi checkpoint (in ordine, per loro sono i primi), sono quelli affrontati insieme alla carovana della gente di Petersburg, perciò vengono quasi tralasciati dal controllo. La loro presenza, aveva fatto sì che fossero già approntati nella maniera giusta.

    Arrivati a metà strada, si trovano a entrare nel Checkpoint di Dublin, dove il gruppo di Harris ha fatto la conoscenza di Natalie e Lea, e dove ha stabilito un grosso punto di ritrovo. Questa è la base per la costruzione di un punto di ritrovo, essendo così a metà strada, vicino allo svincolo di due grosse vie e gli uomini liberi lo sanno.

    E non solo loro.

    Chi stava (e sta) osservando i movimenti di tutti quanti, conosce Dublin e l'avamposto che sta nascendo. Pertanto è lì, che aspetta gli uomini liberi (senza in realtà sapere con chi hanno a che fare).

    David e il suo gruppo, si trova a fronteggiare un muro di morti viventi all'entrata della cittadella. E devono decidere come procedere alla ripulitura dell'area..




    FREE MEN




    Cazzo.. Ding non la manda a dire dietro, quando vede il muro di morti di fronte a loro.
    Non doveva essere pulito questo posto? David annuisce alle parole di Ding, ma il suo sguardo è dritto verso il muro di morti, di cui si devono occupare. Ding alza il binocolo e fa un'ulteriore osservazione
    E perchè non si muovono? Stanno tutti lì, come se fossero.. alza di nuovo il binocolo e pare scrutare rapidamente in più direzioni.. Che cazzo.. sono legati. Alla vita. Ecco perchè non avanzano.

    David continua a guardare in silenzio, forse in cerca di risposte che non può avere finchè non "va più a fondo"..

    Fronte compatto. Avanzate ed eliminate quelli con la corda, poi indietreggiate rapidamente. Faremo un test. Dì agli Sniper di coprire i fianchi del loro avanzamento, noi copriremo la retrovia. detto questo, Ding annuisce e si sposta fra gli uomini dietro. Poi David si volta verso Dylan e la sua guardia del corpo: Ed.
    Dylan.. prendi appunti. Voglio tutte le informazioni possibili e potrei perdermene una che magari tu cogli.. Ed, tu pensa a lui, noi vi copriamo le spalle. David dà gli ultimi ordini, facendo un passo avanti rispetto a tutti: sa di essere un bersaglio, ma sa anche che se sparassero a lui, gli uomini saprebbero come reagire e sterminerebbero gli assalitori. E' pronto a tutto e non ha paura di niente.

    Ding e gli uomini si adoperano e piazzano in posizione. Gli sniper si sdraiano sul terreno, gli altri uomini formano un semicerchio di protezione verso il retro e un gruppo, con a capo il braccio destro di David appunto, si lancia all'assalto all'arma bianca dei primi morti..


    6EowLKV
    Ed e Artyom avevano discusso a lungo su chi dei due avesse dovuto coprire le spalle del ragazzo. Era stata una dura lotta, spesa anche a colpi di shots e teorie su chi fosse il migliore in generale. Tutto bonariamente e rumorosamente. L'aveva spuntata "il pirata", al costo di un bel mal di testa e usando la carta "Sophie". Entrambi sapevano di essere indifferenti alla donna, ma che il Pirata avesse un bell'ascendente sul ragazzo. E che a lui, di litigare con Sophie, non pareva quasi il vero.

    Certo David. Ce ne stiamo buoni qui. disse il pirata, sussurrando poi a Dylan
    Così vedrò un pò cosa scrivi sul famoso taccuino, piccolo uomo.. sfoggiò un occhiolino e poi imbracciò il fucile. Ci teneva a rendersi più appetitoso di Dylan e una sagoma maggiore del biondino, in caso di attacco.
    Puoi scrivere subito, che non ci sono dubbi sia opera umana.. e che questi Beholder.. mi hanno già rotto il ca..
    si fermò, annuendogli come dire Tu hai capito. Ma non scrivere


    Dylan Menig Curly
    o3uzcig
    ↘ Sono troppo giovane per morire..



    Giorni di cammino. Non avevo idea se fossero peggio il silenzio tombale di David, le barzellette sconce di Ding o le storie stralunate di Ed, ma in generale, mi toccava sorbarle.. sormirle.. insomma, mi toccavano TUTTE. Per mia gioia.
    Di bello c'era che non avevo "perso tempo" a fare niente a Malone: per carità, carina, sicura, "una cosa nuova".. però mi mancava tutto di Petersburg, che sentivo molto più mia. Gli amici laggiù poi.

    Aver lasciato Lea mi aveva sinceramente rattristito, ma ero sicuro si trattasse di un "arrivederci". Erano tempi duri, in cui se uscivi, potevi morire e lasciare un SMS era soltanto un vecchio ricordo. Ogni giorno poteva essere l'ultimo e, anche se era una spinta a celebrarli tutti - e viverli al massimo - era anche una spada di D.. come si chiamava? Vabbhè, era una corda corta su una discesa lunghissima..

    Avevo lasciato anche Artyom alle spalle, ma avevo preferito Ed per un motivo semplice: sentiva troppo la mancanza dei suoi cari a Psburg, mentre Artyom era un uomo di "mondo". Anche Ed lo era, dannazione, ma era stato "contaminato" troppo dagli affetti e la terra ferma. Il pirata era troppo vecchio per "saltare".. "palpare".. insomma, per ripartire dalla sua veranda dove beveva il suo rum in santa pace.

    Ed io non volevo perdermi niente. Nessun avvenimento, nessun incontro. Sapevo che se perdevo quel treno, avrei dovuto aspettare dei lunghi mesi prima di ripartire, perdendomi chissà quali eventi nella cittadella principale. E sinceramente.. mamma mi mancava.
    Non era la mia vera mamma, ma lo era diventata. Nonostante tutto: nonostante amassi da morire la mia vera; nonostante non fosse una persona "normale" e normalmente affettuosa; nonostante fosse sempre presa da tutto ciò che il suo cervello le imponeva di fare, pensare, inventare e rismontare.

    Quando vidi il muro di morti però, sentii sempre un brivido freddo nella schiena. Sembrava perfetto per un agguato e difatti gli Uomini Liberi agirono di conseguenza. Con mosse mirate, arti militaresche comprovate e consolidate, e il piglio "gelido" di David al comando.
    L'uomo, che ebbe una leggera titubanza a pronunciare il mio nome come sempre e per un motivo che, finalmente e tristemente, mi era oramai noto, non esitò invece a "testare" quello "scherzo".

    Rimasi al fianco di Ed, sorridendo alla sua battuta e inginocchiandomi per poter scrivere meglio sul mio quadricipite magrolino.
    Arrivati a Dublin, niente di quello che avevamo predispostato (?) aveva impedito ai morti di asmembrarsi (?) di fronte a essa. NOTA BENE: pare che ci sia comunque lo zampino di Alzàti vivi, perchè molti di loro sono legati e la massa di morti non avanza per tentare di colpirci.
    Gli uomini liberi hanno presdiposto (?) una tattica per provare a vedere di cosa si tratta e..


    Mi interruppi. Lo feci quando uno dei soldati colpì il primo Alzàto.

    ..e sono tutti legati. Nessun soldato ha problemi ad eliminare chi ha davan

    Mi interruppi di nuovo. Uno dei soldati indietreggiò di scatto, urlando. Gli altri alzarono i fucili e scattarono all'indietro, coi fucili "in caccia" di bersagli. Urla concitate dei soldati, di Ding e David, mi fecero capire poco. Poi fu chiaro.
    Ed.. ho capito bene??
    Ed non mi guardava. Guardava "instupidito" i soldati.
    Ed, ha detto che uno dei morti gli ha dato una coltellata....?!?!


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    Edited by Z3R0mbie - 16/11/2019, 14:58
     
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    Che vuol dire, ti ha dato una coltellata?!? Ding parla nel laringofono, senza bisogno di premere alcun tasto. La comunicazione arriva così automaticamente, negli orecchi di tutto il gruppo sulla frequenza. L'uomo fa altrettanto e si volta a lanciare uno sguardo stranito e di conferma al suo ufficiale.
    Ding si volta verso David e muove una mano nell'aria. E' un ordine a tutto il gruppo di controllare i fianchi ed evitare aggiramenti o agguati.
    David non si muove, implacabile, mentre osserva ed elucubra. Gli uomini del suo gruppo attendono ordini.
    Ok, fanculo, continuate il tocca-e-fuga, a singolo movimento. Gli altri osservino cosa succede.

    Gli uomini eseguono gli ordini. Il fronte avanza come prima, l'uomo "accoltellato" colpisce un non morto e arretra. Gli altri osservano. Poi, il secondo. E il terzo. Vanno avanti così per un pò, quando quello vicino al primo che aveva lamentato la "coltellata", grida.
    Sta indicando un vagante.
    David. Dicono che ce n'è uno.. senziente.. Uno dei non morti tiene un coltellone in mano e si muove con cognizione. David lo guarda..



    Catturatelo. recita senza troppa enfasi. Mentre lo fa, indica a tutti di stare attenti, mentre si avvicina al gruppo di soldati che si stanno già dando da fare, dopo che Ding ha emanato l'ordine via radio. In pochi attimi, ne hanno tirato fuori uno dal coro di morti e lo hanno liberato dalla corda che lo teneva.
    David si avvicina ai soldati e questi stanno trattenendo quello che sembra un vagante in tutto e per tutto, che non si ribella.. David lo fissa negli occhi.
    Toglietegli quella maschera.

    6EowLKV

    Ed non crede alle sue orecchie. Ed è pure sobrio. Guarda Dylan, poi scuote la testa con convinzione
    Dylan, è impossibile! Quei.. morti.. non danno coltellate.
    Il ragazzino lo fissa, senza perdersi d'animo o sembrare convinto
    Smettila di guardarmi così! Tu che diresti scusa??
    Poi la conversazione fra Ding, i suoi uomini e David, prende una piega stramba. La confusione e le seguenti azioni di essi, lo fanno pensare. Aggrottando le sopracciglia, si china su Dylan
    Ma che ca.. David! cerca di convincere l'uomo, che gli ha fatto cenno di badare al ragazzo, ma questo non lo considera e va verso il "vagante" catturato. Quando è lì, vede David dare degli ordini e uno dei suoi uomini afferra lo "scalpo" di quello..
    Porca.. Merda.. e non riesce a trattenersi, quando vede chi c'è dietro a essa..



    Dylan Menig Curly
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    ↘ Sono troppo giovane per morire..



    Porca.. Merda..

    Si, lo avrei detto anche io. Se non fosse che ero stato educato con convinzione dai miei genitori prima, e da Sophie dopo, nell'evitare l'uso di parole sconce. Ma a volte, lo avevo capito col crescere, certe esclamazioni "rendevano l'idea". Mentre "acciderbolina pupazza", manco per idea. Era un fatto di dato. O viceversa insomma.

    La scena era stata senza senso. La cosa aveva una piega stramba, ma man mano che andava avanti, prendeva sempre più "consistenza" e alla fine, non ero fra quelli più sconcertati di tutti. Almeno fino allo "strappo della maschera". Fino lì, ero pronto ad aspettarmi di tutto: perchè gli Alzàti lo facevano, del resto. Si inventavano ogni giorno modi diversi per essere dei bastardi e fare del male agli altri, invece di combattere assieme, come era logico fare in un mondo del genere. Per quello avevamo Petersburg e la nostra nuova "Malone".

    Sapevamo dei Muppets. Avevamo visto i loro altari, le loro abitudini e sapevamo che erano abili a non farsi vedere. Ecco come. La maschera fu una rivelazione. Afferra il taccuino quasi senza guardarlo, tanto era importante ciò che dovevo appuntare e tante le cose che mi avevano preso ad affollare - a ritmo frenetico - la testa. La penna non mi cadde di mano per miracolo, mentre cercavo di non perdermi un singolo frame di quel film assurdo che stavo vedendo. Poi la maschera venne via, e così non scrissi niente.

    Sotto di essa, sorridente, c'era un ragazzo giovane. E bellissimo. Rimasi a bocca aperta, scoprendo come sotto quell'orrore di maschera da non morto, c'era così tanta stupendosità. Rimasi inebetito, sconvolto e sinceramente, fu amore a prima vista.
    La situazione però mi riportò alla realtà: nonostante quello che istintivamente provavo, quel tizio era travestito da MORTO, fra i MORTI, tentando di rendere MORTO uno degli Uomini Liberi con un coltello..
    E cosa più importante di tutte: era un Muppet.

    Lui è.. bellissimo.. ..un Muppet?!



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    E tu chi diavolo.. cosa è questa?? grida Ding, in faccia al ragazzo. Questi sorride, reagendo non troppo vivacemente alla presa dei soldati che lo trattengono
    Quanti siete lì dentro? Uhm? Parla!
    ma il ragazzo non sembra volerlo fare. Almeno, non con lui. Guarda fisso David, finchè non gli è vicino. Quando lo fronteggia, sembra voler parlare. Ding gli passa la maschera
    E una cosa schifosissima, perversa, anche solo pensarla..



    David afferra la maschera con fare indagatorio. La rigira fra le mani, osservandone la fattura e l'aspetto, poi guarda uno dei soldati
    Voi continuate, qui ci pensiamo io e Chavez. che poi, sarebbe Ding. Gli uomini annuiscono e si danno da fare coi non morti, abbattendoli facilmente per via dei legacci che li trattengono. E' più il modus operandi, volto a fare attenzione ad altri "mascherati", a rallentare il lavoro.
    David e il ragazzo sono faccia a faccia. Ding tiene sotto mira, senza particolare aggressività, il soggetto.
    Qual'è il tuo nome?
    il ragazzo lo guarda e sorride. Lo studia un pò, ma non risponde.
    Non importa. Ti chiamerò Freddy. Come Freddy Krueger. La faccia che indossavi, me lo ha ricordato subito. Che volevate fare qui, Freddy?
    il ragazzo annuisce. Freddy deve piacergli. Guarda un pò a destra, un pò a sinistra, poi alza il capo prendendo fiato
    Seguiamo gli ordini del Dio Morto..
    il ragazzo ce la mette tutta, per avere un tono lugubre e tetro, ma non colpisce minimamente David e Ding, i quali alzano un sopracciglio. Al massimo.
    E quali sarebbero, questi ordini?
    Assimilare i vivi ai morti. Renderli tuttuno e andare avanti. Creare un mondo nuovo.
    Un mondo.. morto?
    il ragazzo annuisce e torna a guardarsi intorno, con aria poco salubre dal punto di vista mentale.
    E' ben curato. Le cose stanno diversamente, ma non sappiamo come. Siamo sotto osservazione, sono quelli che ha nominato Harris. alchè David fa cenno a tutto il gruppo di compattarsi.
    Leviamo le tende. Torniamo sul sentiero principale. Lui viene con noi.
    David lancia un ultimo sguardo al ragazzo e poi fa un fischio, udibile da tutti i soldati, i quali iniziano la ritirata..

    6EowLKV

    Quando David si riunisce a loro, Ed non se lo fa dire due volte di cambiare direzione, ma intende capirci qualcosa.
    Che storia è questa? il pirata fa la domanda a bassa voce, prima che Ding e il prigioniero siano abbastanza vicini
    Non lo sappiamo ancora. Ma sono quasi sicuro si tratti di quei tizi di cui avete trovato tracce. Harris mi ha detto a grandi linee di che si trattava e che avremmo potuto incontrarli.
    Sono quasi sicuro che Jacob volesse che li incontrassimo. O che fosse CERTO che li incontrassimo.. Ed realizza questa cosa, osservando Dylan. Sa che proteggere il ragazzo, vale quanto renderlo cosciente di tutto quello che accade, perchè ne faccia tesoro.. ma sa anche benissimo I RISCONTRI, in caso gli accadesse qualcosa... un riscontro di nome SOPHIE..
    David annuisce, ma non aggiungono altro.
    Nel mentre.. Ding arriva col prigioniero..


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    La situazione era.. padrossale.. parassodale.. insomma, ASSURDA. Continuavo a chiedermi come fosse possibile, che sotto quella schifezza ci fosse una persona così BELLA. Che una persona che poteva avere di tutto dagli altri, solo mostrando il bel faccino, come quella lì, potesse anche solo pensare di indossare quella schifezza.

    Attesi che le cose si evolvessero, in modo da capire che significato avesse tutta quella messinscena. Anche se, un'idea ce l'avevo: terrorizzarci. Spezzare le catene, già deboline, fra noi, in modo da dividerci e prenderci. Prendere tutto quello che avevamo di più caro.
    Divide et impera, mi avevano insegnato a scuola. Niente di più vero, quando si aveva a che fare con "l'Alzànità" e i tempi bui come quelli del medioevo - e delle apocalissi.. -

    David tornò poco dopo indietro, dando l'ordine di arretrare e tornare sulla strada principale. Dublin era nel mezzo fra due vie di percorrenza, ed era stata scelta appositamente per quel motivo, come "area di sosta". Come avamposto di ristoro e protezione. Chi aveva fatto quello, sapeva TUTTO di noi. Ci osservava. Ci mostrava cosa sapeva fare. Era PAUROSA, come cosa.

    Io ero scosso, inutile nasconderlo. Anche se bello come un sogno, quel ragazzo poteva essere pericoloso come la morte stessa. Non era altro che la morte, sotto umane sfoglie.. o scoglie.. insomma: travestita.
    Quando arrivò da noi, lui ed ED si scambiarono delle impressioni, mentre io ero impressionato solo da una cosa: la maschera.
    Po-posso..? chiesi timidamente, balbettando e dovendo rischiararmi la gola per finire la domanda, a David. Il quale annuì, porgendomela.

    Era fatta di pelle. Umana, forse, o forse di quelle sintetiche che si usavano per asciugare le macchine. L'effetto era il solito. Aveva forme cascanti, orripilanti, con buchi per gli occhi e per la bocca. Attaccati, sparuti e sporchi, capelli. Chiaramente umani. Se era vero, era uno scalpo "ripulito" e adattato a mimettizarsi fra gli Alzàti. Faceva schifo, era orribile. Ma geniale. Presi subito degli appunti, sperando che David non me la chiedesse indietro: volevo disegnarla sotto vari aspetti e mettere delle note a fianco, portando un bel resoconto a mia madre.

    Mentre Ding accompagnava il ragazzo da noi, ebbi modo di notare qualcosa anche di lui. Pareva piuttosto pulito, nonostante tutto, nel viso. I denti anche. Gli abiti no, erano sdruciti e maleodoranti di morto. Le mani non erano in buono stato invece: nere, con unghie lunghe e sporche, callose e dall'aspetto poco curato in generale.

    Quando mi fu vicino, tutto lo splendore iniziale svanì velocemente. Anche se qualcosa mi rimase "addosso", vederlo e sapere che faceva parte degli adoratori del Dio Morto, mi disgustò e preoccupò troppo. Aggrottai le sopracciglia e distolsi lo sguardo, incapace di tenerlo addosso a colui che, invece, era spavaldamente capace.

    Lui si chiama Freddy. Freddy, questi sono Ed e Dylan. Vi troverete bene insieme. Dylan sarai il suo consulente e rappresentante, mentre Ed si occuperà della sua sicurezza. Ok? mi disse David, lasciandomi a bocca aperta.
    Perfetto! Sono un babysitter a tutti gli effetti adesso.. grazie David! il pirata lo ringraziò a suo modo, ciondolando i capelli e aggiungendo altri due epiteti irripetibili.
    Guarda quanti ragazzini gestisco io, su. David rifilò una pacca - delgenerenonpuoifarciniente - al pirata e si rimise al comando, sussurrandogli qualcosa nell'orecchio. Ed volle mettere qualcosa subito in chiaro, con Freddy:
    Odio picchiare i giovani. Davvero. Fai una stronzata e mi odierò per il resto della giornata.. Dylan, stagli sempre a un metro di distanza, chiaro?

    Annuii. Mi beccai tutta quella responsabilità senza fiatare, ma al contempo, mi diede un'aura più potente agli occhi del ragazzo. Non sapevo come funzionava da loro, ma fra noi, sembrava che io contassi talmente tanto da essere una specie di "privilegiato". Ed era così, a un certo modo, ma lui non poteva saperlo e vedere un ragazzino come me, stare "fra le fila del comando" a quel modo, lo impressionò.
    Lo capii perchè cambiò espressione e si incupì. Piccole cose, ma a me non sfuggivano. Non dovevano sfuggire, se volevo essere come Harris.

    M-mi chiamo.. Dylan.. ah già, lo sai. balbettai stupidamente. Come stupidamente feci per allungare una mano e la ritrassi.
    Lui mi guardò, con gli occhi di un cerbiattino che avrei voluto stringere.. e baciare..

    Piacere.. Freddy.


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